martedì 11 agosto 2015

la ricerca della perfezione - # 20

in attesa di un corposo approfondimento che è in programma per domani
mi crogiolo in un po' di perfezione
sempre ricercata
mai raggiunta.

mi capita all'occhio tale
BRIAN GERAGHTY

la sorte gli ha donato un cognome impronunciabile
e una faccia da anonimo polacco
la sua carriera
ovviamente
ne ha risentito
non spingendolo oltre qualche serial della famiglia dei moderni polizieschi

le sue doti meriterebbero ben altra fortuna
eppure non sempre è facile riconoscere quello che già c'è.

BRIAN
ad esempio
giaceva disperso in una anonima cartellina d'archivio

in qualche modo i suoi meriti lo avevano strappato dalle maglie dell'insignificanza
senza però dargli la spinta per affacciarsi alle glorie della ribalta
foto marittime
come ce ne sono tante
per giunta scarsamente definite
raccontavano di forme interessanti
archi pronunciati
mignoli piacevolmente rinculati
e cipolle appena accennate
che fanno maschio
quando il contesto le nobilita.

ammetto che uno screen shot di una delle sue dimenticabili opere
avrebbe dovuto destare la mia attenzione
e spingermi ad investigare
ma chissà in quali stimoli ero perso in quel momento.
spazio per BRIAN non ne rimaneva.

oggi invece è il giorno del riscatto.
nuove evidenze
prepotentemente
reclamano la scena
e riscuotono il credito finora insoluto
ciò che nella prima proposta si annuncia soltanto
si manifesta nella seconda in tutta la sua delicata prepotenza
dalla caviglia che si intuisce finemente modellata
la pianta si allarga per dare il giusto spazio a dita disegnate con cura,
ogni nocca trova il suo posto
senza prevaricare le altre.
le unghie sono piccole
gradevoli
non curatissime nei dettagli
ma perfette nell'insieme.
l'alluce è forse uno dei più belli a memoria di blogger
eppure è il mignolo
a strappare il più alto consenso
leggermente rientrante
con un'unghia talmente piccola che quasi scompare
meravigliosamente imperfetto
tanto da rallegrare il cuore
senza vanificare la ricerca!

ogni fortuna dunque a
BRIAN GERAGHTY!
possa egli occupare d'ora in avanti il posto che merita
accanto ai suoi altissimi colleghi dai cognomi ugualmente impronunciabili

sua eccellenza
JAKE GYLLENHAAL

e sua maestà
MATTHEW MCCONAGHEY

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