martedì 29 novembre 2011

EYES ON FEET - poveri figli (e due!)

appetizer


dopo la triste storia di MARCO e DARIO
è il tempo di attraversare l'oceano
e dare il giusto risalto
alle vicende di un altro giovane e sfortunato ragazzo.

PATRICK
appena diciottenne
sin da piccolo ha dovuto imparare ad accettare l'incertezza del futuro,
a fare i conti con sogni che probabilmente non si realizzeranno,
a convivere con la frustrazione.

già a quindici anni infatti
l'ingombrante padre
anziché consentire al pargolo di vivere una giovinezza spensierata
fatta di playstation e due scambi a basket con gli amici
lo costringe ad aprire una fondazione filantropica
che sforna abiti da uomo eticamente sostenibili
e, addirittura, dona in beneficenza parte dei ricavi.

non contento
lo obbliga ad iscriversi ad un'agenzia di moda
che ora trama di farlo sgobbare niente di meno che per
Ralph Lauren e Armani.

chi riesce ad immaginare
i sacrifici del povero PATRICK?
lui vorrebbe sfondarsi di popcorn al caramello e cheese burger super size
come ogni americano che si rispetti
ed invece è costretto a curare il suo aspetto
ad andare in palestra
a scolpire dolorose tartarughe sul suo addome
il tutto per poter sperare nell'approvazione paterna.

non c'è da stupirsi se oggi
PATRICK
appare così
visibilmente depresso
bruttino
insicuro
costretto financo a sopportare l'impianto di una riviere di porcellana al posto dei denti!

eccolo
mentre corre ad una delle innumerevoli lezioni di ultimate-pilates
con il volto teso
la faccia spaurita
per il timore che il minimo ritardo venga segnalato all'inflessibile genitore
dalla palestra che, peraltro, possiede.
neanche il tempo di infilarsi le scarpe,
povero piccolo!

un timido saluto ai fotografi
rivela tutta la sua stanchezza,
la sua fragilità
sembra dire
CHE NE SAPETE VOI DELL'INFERNO IN CUI SONO COSTRETTO A VIVERE?

eppure
PATRICK
è figlio del suo tempo
e usa i social network come fanno tutti i ragazzi della sua età.
quante volte è successo che un grido d'allarme fosse affidato alla bacheca di facebook
o racchiuso in un video fatto col telefonino e pubblicato su youtube?
quante volte ci si è rammaricati per non aver dato il giusto peso
a quelle richieste di aiuto?
non succeda lo stesso per lo sfortunato modello
che ha scelto di cinguettare su twitter tutto il suo disagio:

“Jacuzzi In the rain is the most dope”
“If any of you are stressed or need somethig off your mind I advise working out and jacuzzis. It just works for me everytime.”

"Una Jacuzzi sotto la pioggia è una droga"
"Se qualcuno di voi si sente stressato o ha bisogno di staccare, il mio consiglio è ALLENAMENTO e JACUZZI. Con me funziona sempre."

quanti segnali di pericolo dietro un messaggio apparentemente spensierato.
il riferimento alla droga,
il bisogno di staccare!
quanto malessere alberga nel ragazzo!

ebbene
non me ne starò con le mani in mano!
lo salverò,
costi quel che costi.
lo ospiterò nella casetta di legno
e lo aiuterò a ritrovare l'equilibrio grazie a lunghe sedute di riflessologia
plantare.
gli restituirò la fiducia in se stesso
e lo riconsegnerò alla sua vita più forte e sicuro
in grado, persino,
di reggere senza crolli emotivi
una passeggiata in bici
con suo padre...
...ARNOLD!!

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